Non si è ancora compiuta la quarta rivoluzione industriale, quella dell’industria 4.0 con la tecnologia smart ed il rallentamento della produzione di massa a favore di prodotti personalizzati, che l’emergenza pandemica, tra i tanti suoi effetti, sta imponendo un ripensamento delle richieste professionali.

In questo contesto, accanto alle hard skills, conoscenze tecniche acquisite con l’esperienza, emergono importanti le soft skills, competenze trasversali che influenzano l’approccio al lavoro e che sono richieste al pari, se non più, delle prime.

Le soft skills personali sono legate all’autonomia nello svolgimento dei compiti e alla capacità di sapersi organizzare e saper gestire il proprio tempo, anche sotto forte pressione.

Le soft skills “sociali”, invece, sono molto richieste in ambito professionale: è importante saper gestire in maniera efficace le relazioni, collaborando con gli altri e contribuendo al raggiungimento di obbiettivi comuni, senza che prevalgano egoismo e competizione.

Emergere positivamente all’interno di un gruppo, distinguendosi per la capacità di motivare, consigliare e guidare gli altri come leader positivi è ritenuta una competenza essenziale, soprattutto per le figure manageriali.

Nel mondo del lavoro riemerge, quindi, la dimensionalità dell’uomo, che deve mettere in gioco le sue capacità proprie, inimitabili da una macchina.

Nonostante la discriminante tra hard e soft skills sia la possibilità di imparare le prime e possedere le seconde, anche le soft skills possono essere migliorate. Le competenze trasversali si allenano anche nell’ambito aziendale, dove è giusto che si predispongano momenti per il loro incremento: gestire situazioni di stress progressivo aiuta i dipendenti a rendersi più autonomi, sicuri e capaci di gestire le proprie mansioni; svolgere attività di gruppo migliora le capacità interazionali di un team professionale.

Per rendere l’azienda competitiva sul mercato è importante che al suo interno ci sia un clima di cooperazione, che deve essere favorito dai dirigenti attraverso attività di team building.

Per motivare i lavoratori, i manager, oltre ad essere leader attenti e lungimiranti, devono pianificare e suddividere le mansioni ponendo obbiettivi adeguati ai lavoratori: personalizzare i rapporti e i compiti affidati crea legami di fiducia che stimolano i dipendenti a sentirsi un elemento importante del progresso aziendale.

(a cura di Roberto Restelli)

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